Nel corso delle attività dell'indagine “Xenia” è emerso che Domenico Lucano, nella sua duplice veste di sindaco e responsabile dell'ufficio anagrafe del Comune di Riace, avrebbe disposto di non far riscuotere, dall'ufficio anagrafe e stato civile, i diritti, previsti dalla legge, obbligatori al momento del rilascio di certificati di anagrafe e di stato civile, nonché delle carte d'identità rilasciate dal Comune.
È quanto venuto fuori nell'udienza di ieri del processo che si svolge davanti al Tribunale di Locri dove ha deposto il maresciallo Cosimo Lenti, del Nucleo operativo della Guardia di Finanza del Gruppo di Locri.
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