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Il clan Labate denunciato dagli imprenditori di Reggio Calabria: i nomi dei 14 arrestati

Il boss Pietro Labate

Nomi eccellenti della 'ndrangheta reggina coinvolti nell'operazione Helianthus che stamattina ha portato a 14 arresti da parte della polizia.

Fra gli arrestati ci sono il boss Pietro Labate, a cui il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere essendo detenuto per altra causa, il fratello Antonino reggente, della cosca durante il periodo di latitanza di Pietro. In manette anche il cognato (di entrambi) Rocco Cassone, nonché luogotenenti e nuove leve della cosca.

Le indagini sono state condotte con il ricorso alle intercettazioni e alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, grazie alle quali è stato possibile individuare le gravissime vicende criminali che hanno determinato il graduale potenziamento della cosca Labate. Ma importanti sono state anche le denunce di alcuni imprenditori di Reggio Calabria, che hanno deciso di ribellarsi al giogo delle estorsioni.

Oggi il clan Labate è una potente articolazione della ‘ndrangheta unitaria che trova la sua forza nei legami di sangue che uniscono i componenti di vertice ad altre potenti cosche e nei solidi rapporti di alleanza con famiglie ‘ndranghetistiche dei tre mandamenti.

In manette sono finiti: Pietro Labate, 69 anni (già detenuto); Rocco Cassone, 63 anni; Santo Gambello, 44 anni; Paolo Labate, 38 anni; Paolo Labate, 35 anni; Antonio Galante, 43 anni; Caterina Cinzia Candido, 54 anni; Francesco Marcellino, 69 anni; Fabio Morabito, 48 anni; Orazio Assumma, 60 anni; Domenico Foti, 58 anni; Domenico Pratesi, 49 anni. Domiciliari per Antonino Labate, 69 anni; Santo Antonio Minuto, 44 anni.

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