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Gioia Tauro, sequestro da sei milioni per un boss morto della costa Piromalli

Il tribunale di Reggio Calabria

Sequestro da sei milioni sui beni lasciati dal boss di 'ndrangheta Teodoro Mazzaferro, morto nel 2018 nel momento in cui era imputato per associazione mafiosa. Mazzaferro, secondo l'accusa, aveva funzioni direttive, essendo considerato un esponente di spicco della cosca di Piromalli di Gioia Tauro.

L’operazione Provvidenza bis è portata avanti dal Ros, con il comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria, l’esecuzione del provvedimento di sequestro è stato disposto dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, presieduto da Ornella Pastore, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri.

Sequestrate in provincia di Reggio Calabria 3 società (la Ital Immobiliare s.r.l., la Società Agenzia Immobiliare S. Antonio s.r.l. e la Teorema s.r.l.) attive nel settore immobiliare ed operanti sui comuni di gGioia Tauro e Palmi, con un volume d’affari annuo di 500 mila euro. Sigilli anche a un'impresa agricola a Gioia Tauro, con un volume d’affari annuo di 60 mila euro. Sequestrati 155 immobili (tra cui 13 abitazioni, 36 terreni agricoli, 70 terreni edificabili, 6 depositi, 7 autorimesse, 4 uffici, 9 negozi, 8 edifici in costruzione, un capannone ed un frantoio) nei comuni di Gioia Tauro e Palmi, con un valore stimato di circa 6 milioni di euro.

Gli accertamenti sono  stati avviati dopo l’operazione Provvidenza, avvenuta tra il gennaio ed il febbraio 2017, che ha portato alla disarticolazione della cosca Piromalli ed all’arresto dei propri esponenti apicali, tra cui proprio Mazzaferro, risultato direttamente collegato ai fratelli Piromalli.

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