«Quello è stato il problema! Loro hanno scoperto il fianco…». A parlare non sono due amici al bar ma due rappresentanti di rango delle cosche reggine. E bastano poche frasi per catapultare prima chi li ascolta, e poi gli inquirenti che trascriveranno la conversazione, nella Reggio della guerra di mafia.
Quella che ha contato centinaia di morti. «Erano troppo sicuri di sé… si sentivano che... alle... le altre persone erano inferiori a… non erano capaci... non avevano altre... sottovalutavano! Non bisogna mai sottovalutare gli altri!», dice Alfonso Molinetti, ergastolano in semilibertà, a Giorgio De Stefano, il rampollo della storica famiglia di Archi mandato a curare gli interessi a Milano.
Tutto è ricostruito nell'ordinanza di custodia cautelare dell'operazione Malefix, sfociata in una raffica d'arresti. È Alfonso Molinetti a lasciarsi andare alla narrazione di alcuni episodi della sua storia di vecchio 'ndranghetista.
L'articolo completo nell'edizione odierna della Calabria della Gazzetta del Sud.
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