L'ordinanza ancora non c'è, ma domani sarà presentata nel corso del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica al Palazzo territoriale del Governo. Mentre la curva di contagi continua drammaticamente a salire il primo cittadino di Reggio riprende a parlare ai reggini dai canali social per l'aggiornamento sulle misure che la pandemia impone. Come «l'elemento chiave del Dpcm», mal digerito dai sindaci che prevede la chiusura al pubblico ogni giorno dalle 21 di vie e piazze che ogni Comune deve individuare. «Potremmo definirlo impropriamente un coprifuoco, che consente solo il transito e non la sosta nelle vie e nelle piazze in cui sarà consentito spostarsi solo ai residenti per rientrare». Misura pensata dal Governo per evitare assembramenti e frenare l'impennata dei contagi.
Ma i sindaci non ci stanno a fare da parafulmini: «Nei giorni scorsi - sottolinea Falcomatà - abbiamo preso una posizione chiara sul Dpcm che scarica su di noi la responsabilità di individuare le aree ed effettuare il controllo. Ma il compito di ordine e sicurezza non si può demandare ai sindaci». I primi cittadini delle dieci Città Metropolitane hanno incontrato il ministro Lamorgese, la risposta è arrivata ieri sotto forma di una convocazione di un Comitato per l'ordine e la sicurezza a cui parteciperanno oltre al sindaco, il prefetto e i rappresentanti delle forze dell'ordine.
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Reggio
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