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"Sono Don Corrado, mi manda il Papa", l'elemosiniere del Vaticano a Maropati con un carico di viveri

Don Gaudioso Mercuri insieme al cardinale e alcuni volontari

Il Papa degli ultimi, dei poveri, dei dimenticati, il Papa che vede "gli invisibili" , colui che va verso alle periferie, colui al quale guardano con fiducia un miliardo e mezzo di persone, Papa Francesco, simbolo di pace universale, ha puntato il suo sguardo in Calabria ed ha visto benissimo. Siamo nella Piana di Gioia Tauro, a Maropati presso il "Cenacolo" casa di carità e accoglienza fondata da Bartolo Mercuri, con la benedizione dell'allora Vescovo Mons. Luciano Bux. Suona il citofono di casa Mercuri: "Sono don Corrado, mi manda Papa Francesco."

Stupore, commozione, gioia immensa. L'Elemosiniere di Sua Santità, il Cardinale Krajevski, arriva alla guida di un pulmino strapieno di viveri, alimenti, generi di prima necessità. Partito dal Vaticano alle luci dell'alba senza segretario, senza autista, ma con lo stile di Francesco che è anzitutto la povertà, la testimonianza. Ad accogliere il Cardinale don Gaudioso Mercuri, Parroco di Varapodio, e tanti giovani volontari che non si stancano di fare il bene attraverso il servizio ai più poveri tra i poveri.

Insieme ai rosari che recano lo stemma Pontificio, il porporato polacco ha donato a tutti i volontari l'enciclica "Fratelli tutti": "Ve le manda Papa Francesco, ringraziandovi per tutto quello che fate per i poveri, nell'enciclica si parla di voi! Io non conoscevo questa realtà calabrese, il Papa mi ha detto vai e sostienili, dì loro che io sono vicino, ed io ho visto con quanto amore voi accudite centinaia di famiglie, dirò al Pontefice tutto quello che ho visto!".

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