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Si sfalda l'Udc calabrese, Paris lascia il partito: "Classe dirigente piegata su sè stessa"

Il consigliere regionale reggino dopo il mancato coinvolgimento nella direzione del partito di qualche giorno fa: "Lento naufragio del partito"

Nicola Paris

«Ho volutamente aspettato la conclusione delle recenti elezioni metropolitane prima di rendere ufficiale la decisione, ormai maturata da tempo, di lasciare il partito dell’Udc. Ed è stato per coerenza personale aver temporeggiato, perché nessuna ombra potesse addensarsi sulla mia correttezza e linearità politica in occasione di questa importante tornata elettorale».

Lo scrive in una lettera indirizzata ai vertici del partito il consigliere regionale Nicola Paris, che parla di una «decisione difficile e sofferta» dovuta «al lento naufragio politico del partito, i cui vertici non sono riusciti in questo anno di legislatura a valorizzare politicamente lo straordinario risultato elettorale conseguito nella provincia di Reggio Calabria in virtù dell’impegno e della coesione di tutti i candidati, aggregati grazie all’ottimo lavoro svolto dall’ex vicecoordinatore regionale Luigi Fedele».

La decisione, per il consigliere, «nulla ha a che vedere con quanto recentemente successo all’ex segretario nazionale Lorenzo Cesa e al coordinatore regionale Francesco Talarico, ai quali auguro di poter al più presto dimostrare l’assoluta estraneità ai fatti loro contestati confidando nel lavoro della magistratura verso la quale ho stima e fiducia».
Semmai, Paris sottolinea il proprio «mancato coinvolgimento, vista la delicata fase, alla riunione organizzata dalla direzione calabrese del partito e convocata lo scorso 25 gennaio a Lamezia Terme e della quale ne ho appreso i contenuti solo a mezzo stampa. Non è questo il mio modo di intendere la politica e di accettare le sfide che ci attendono per la nostra amata Regione. Lascio, oggi, il partito con tanta amarezza e rabbia, consapevole di essermi speso con tutte le energie in corpo per rendere questo progetto il più ampio e inclusivo possibile. Prendo atto che non sono riuscito a imprimere a quella classe dirigente, oramai piegata su sé stessa, il necessario cambio di direzione verso una politica rivolta esclusivamente al servizio dei calabresi. In ogni caso, auguro buon lavoro al coordinatore provinciale, nonché amico Roberto Vizzari».

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