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Reggio, niente risorse per la disabilità. Famiglie ostaggio della burocrazia

La storia di Natale e la determinazione del suo papà che continua a rivendicare i diritti

Il sorriso di Natale carica di coraggio suo padre Antonio che da anni si è dedicato a fargli vivere con dignità la malattia

Come se non bastasse la malattia. A Reggio la burocrazia tiene in “ostaggio” le famiglie che convivono con la disabilità. L’Asp non eroga più i fondi per i non autosufficienti, gli ultimi pagamenti fanno riferimento al 2015. Pare che l’Azienda sanitaria non provveda a rendicontare le spese alla Regione che ha chiuso i rubinetti. A nulla sono valse le denunce di famiglie e associazioni come Aisla.
La storia di Natale, 24 anni compiuti ieri imprigionato in un corpo che lo limita in tutto, è la stessa dei tanti disabili abbandonati. Sono 200 le famiglie che aspettano risposte. «Vorrei poter dare voce ad un problema che l’Asp di Reggio ci riserva da anni, problematica che riescono a celare bene tra i meandri dei bilanci fantasma e della burocrazia a forma di cappio, dove ogni giorno si contano vittime innocenti o solo colpevoli di vivere la disabilità personale o dei propri cari» denuncia Antonio Alvaro, il papà di Natale, che da poco ha scoperto che la figlia Chiara ha sviluppato la stessa patologia. Eppure il problema non è l’assenza di risorse. La Regione aveva trasferito nelle casse dell’Asp i fondi per la non autosufficienza del 2015, avrebbero dovuto provvedere al bando alla graduatoria ed erogare 600 euro mensili agli aventi diritto. Per una serie di rimpalli invece, viene tutto bloccato, rinominata una commissione e tra una seduta e l’altra viene erogata un’unica soluzione nel mese di dicembre.

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