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Trebisacce, solo tre medici rimasti in servizio al 118

Il soccorso pubblico attraversa un periodo di particolare difficoltà dopo la morte del sanitario Pino De Vita

Tre soli medici in servizio al 118, e spesso l'ambulanza è costretta ad uscire per i soccorsi non medicalizzata. Così non va, per i sanitari e per gli ammalati. Che rischiano grosso.

I fatti. Purtroppo il Covid assassino, ha privato la Postazione dell'Alto jonio, da ormai due mesi, del dottor Pino De Vita, deceduto al Policlinico universitario di Catanzaro, dopo aver contratto il virus in servizio, è da allora, al dolore, si è aggiunta la beffa. Perché il compianto e indimenticabile specialista in odontoiatria, non è stato mai rimpiazzato. E i suoi colleghi, già prima in sotto organico, sono rimasti in tre. E talvolta, pur facendo, con grande sacrificio e professionalità, i doppi turni, non riescono a coprire sette giorni su sette, notte e giorno, h24 la turnazione.
Nell'universo sanitario che nel comprensorio fa sempre più acqua, nonostante la buona volontà degli operatori. Eppure stiamo parlando di una Postazione che ha una competenza territoriale che va da Rocca Imperiale a Villapiana, passando per i paesi montani, Oriolo, Albidona, Canna, Nocara e Castroregio, senza dimenticare Plataci, Montegiordano, Amendolara, Roseto Capo Spulico, ed Alessandria del Carretto, tanto per citare solo alcuni paesi. Che spaziano da mare a monte, con strade di collegamento talvolta proibitive.

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