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Detenuto morto a Reggio, richiesta di rinvio a giudizio per due sanitari

Dopo la sua morte, i familiari hanno proceduto con proteste ed esposti per conoscere i motivi del decesso, culminati con l’iniziativa dell’Ufficio di Procura

Il tribunale di Reggio Calabria

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, guidata da Giovanni Bombardieri, ha chiesto il rinvio a giudizio per il medico del carcere cittadino di Arghillà e il responsabile del reparto di Neuroradiologia del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria, per omissione di atti di ufficio in relazione al ricovero del detenuto Roberto Jerinò, 60 anni, deceduto nel 2014 nel carcere reggino.

La notizia, diffusa dal quotidiano Il Dubbio e confermata stamane all’AGI da fonti della Procura, riguarda il mancato soccorso del detenuto che aveva più volte chiesto l’intervento sanitario per il rapido aggravarsi delle sue condizioni di salute a causa di una emorragia cerebrale che ne aveva pregiudicato la mobilità. Dopo la sua morte, i familiari hanno proceduto con proteste ed esposti per conoscere i motivi del decesso, culminati con l’iniziativa dell’Ufficio di Procura. L’udienza preliminare inizierà a Reggio Calabria il prossimo 25 maggio.

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