È passata una settimana dal vertice a Catanzaro con il presidente Spirlì e il commissario Longo, ma i provvedimenti annunciati non hanno ancora visto la luce. Un ritardo che si trascina da tanto, troppo tempo, ma gli operatori che da 30 anni assistono i pazienti psichiatrici hanno esaurito la pazienza. Sono stanchi, delusi, arrabbiati. Da dicembre non percepiscono lo stipendio, per il sistema sanitario regionale non esistono, visto che nessuna convenzione, nessun contratto, nessuna proroga esiste dall'inizio del 2021. Eppure loro i servizi continuano a garantirli. Perché dicono non si provvede a pagare le prestazioni rese? «Siamo i lavoratori in nero che operano per conto dello Stato» dicono esasperati dopo diverse ore passate davanti alla sede della direzione dell’Asp i rappresentanti del Coolap. Un sit-in in cui chiedere risposte. Il tempo delle promesse è scaduto. Torneranno anche giovedì e venerdì a presidiare la sede dell’Azienda sanitaria. «Che fine hanno fatto gli impegni assunti? E l’interpellanza parlamentare? Qua si gioca a scaricabarile, si fanno passerelle».
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia