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Macchia nerastra nel mare di Gioia Tauro. Scarichi fognari o “effetto ottico”?

Il fenomeno si presenta ogni estate tra la foce del Budello e il porto

La chiazza nerastra nel mare di Gioia Tauro ripresa dal drone

Un’enorme, impressionante chiazza scura che ribolle e si estende nello specchio d’acqua antistante le coste del capoluogo pianigiano, nel solito tratto compreso tra la foce del fiume Budello e l’entrata del porto, zona in cui è posizionata la condotta di scarico del mega depuratore consortile gestito dalla Iam. Lo scenario, ad alto impatto soprattutto con la bella stagione alle porte, è stato immortalato nei giorni scorsi, dall’alto, con un drone dotato di telecamera ad alta risoluzione 4K riaccendendo i riflettori sulla necessità di ripristinare la tubatura di scarico sottomarina dell’impianto, da tempo danneggiata in più parti e il cui sbocco si trova a meno di 100 metri lineari dalla battigia, perciò al di sotto del limite stabilito per legge in 300 metri lineari, al fine di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini. Sentito al telefono, il sindaco Alessio ha però minimizzato subito la cosa asserendo che si tratta di un mero “effetto ottico”. «L’abbiamo discusso e studiato anche negli anni passati – ha spiegato – ed è dovuto al cambio della temperatura delle acque che si mischiano. Certo, conviene comunque non abbassare mai la guardia perché si possono sempre verificare degli scarichi anomali, ma in linea di massima è così». Permane però il problema della condotta troppo corta.

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