A distanza di una manciata di settimane i lavoratori di Avr tornano ad incrociare le braccia, questa volta per 48 ore. La raccolta si fermerà, garantendo i servizi essenziali, dal 16 al 18 giugno. Le ragioni della protesta? Sempre le stesse. I pagamenti degli stipendi che la società. Ma i ritardi ormai da mesi non sono imputabili al Comune che ha liquidato i 17 milioni di debiti pregressi che aveva accumulato negli anni e provvede nei tempi previsti (trenta giorni alla presentazione della fattura) a pagare il corrente, quindi altri circa 2 milioni al mese. Ma ogni volta è la solita agonia, la società aspetta di incassare prima di pagare gli stipendi. Una situazione che ha logorato il rapporto con le maestranze che arrivano da anni di battaglie di una vertenza che ha vissuto pagine davvero difficili, fatte di sit-in di occupazioni di scioperi della fame.
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