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Immobili dell’Asp di Reggio, questi sconosciuti

Nonostante lo scioglimento per mafia il patrimonio resta un rebus

La sede dell'Asp di Reggio Calabria

Non c’è solo il caso della mancata approvazione dei bilanci dal 2013 in poi, all’Azienda Sanitaria provinciale c’è anche la vicenda dell’enorme patrimonio immobiliare in tilt. Due anni di commissariamento straordinario deciso dal governo nel 2019 e terminato a marzo scorso non sono serviti a sistemare queste due questioni, nonostante ciò nella relazione del ministro dell’Interno sull’attività delle commissioni per gestire gli enti sciolti per mafia si evince una promozione per i prefetti inviati in riva allo Stretto. «La commissione straordinaria ha avviato nell’anno in esame una ricognizione del consistente patrimonio immobiliare, di cui comunque non è mai stata accertata l’effettiva consistenza, sia con riferimento agli immobili di proprietà sia in relazione ai contratti di locazione passiva in essere, adempimento che consentirà alla stessa di procedere all’elaborazione di un piano per la valorizzazione dei relativi cespiti, volto a garantire la corretta gestione delle strutture di proprietà dell’ente, anche in riferimento a quelle date in locazione. La ricognizione, inoltre, permetterà di verificare la possibilità di dismettere gli immobili condotti in locazione passiva, con evidenti vantaggi economici derivanti dalle maggiori entrate e dalle minori spese».

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