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Platì, fu Saverio Trimboli il killer di “Pasqualino” Marando

La Cassazione ha confermato la condanna a 20 anni. Definitivamente assolti gli altri quattro imputati

La Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna di Saverio Trimboli, detto “Savetta”, alla pena di 20 anni di reclusione per l’accusa di essere stato l’esecutore materiale dell’assassinio del cognato Pasquale Marando, detto “Pasqualino”, (classe 1963), scomparso nel 2002, che sarebbe stato vittima di omicidio con occultamento del cadavere, commesso nel gennaio di quell'anno da esponenti della famiglia “Trimboli” che avrebbero agito con l'autorizzazione del clan dei Barbaro.
I giudici della Prima sezione penale hanno invece respinto il ricorso della Procura reggina confermando le assoluzioni di Natale Trimboli e di Rocco Trimboli, difesi dall’avvocato Francesco Lojacono, di Rosario Barbaro detto “Rosi”, difeso dagli avvocati Armando Veneto e Luca Maio, e di Domenico Trimboli per il quale è intervenuto l’avvocato Lorenzo Gatto.

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