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Beni confiscati a Reggio, la maggioranza abbandona la commissione

Il presidente l’aveva convocata al Cedir per acquisire documenti. Ripepi: «Vogliamo solo avere contezza se i controlli previsti per legge siano stati fatti. E invece preferiscono scappare»

Si è consumata l’ennesima fumata nera davanti alla Commissione Controllo e Garanzia, convocata presso l’Assessorato al Patrimonio edilizio del Cedir. E i consiglieri di minoranza si dicono «sbigottiti di fronte al comportamento della maggioranza, che ha pensato bene di boicottare la seduta con un giochetto, riuscito malissimo, che avrebbe fatto inorridire finanche gli ingenui bambini del nostro asilo comunale. La convocazione è stata recapitata anche alla Iachino e al capogruppo del PD, che però non si sono preoccupati di metterci la faccia in una vicenda dai contorni sempre più paradossali. Pizzicati sui mancati atti amministrativi del Comune, riguardo la normativa sul monitoraggio dei beni confiscati alla mafia almeno degli ultimi quindici anni, e per i quali in sei anni non sono state predisposte nemmeno le carpette con le informazioni minime su tali beni, la maggioranza e la stessa Iachino continuano a mettere la testa sotto la sabbia».
«La vergognosa pantomima, andata in scena, davanti alla pubblica assemblea della Commissione e alla stampa locale – stigmatizzano i consiglieri di minoranza –, rappresenta il sigillo sulle solite sciatterie della giunta Falcomatà, ma è anche un segnale importante su una gestione amministrativa a dir poco ambigua».

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