Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

L'economia di Reggio gestita dalle 'ndrine: centinaia le interdittive antimafia

Nel mirino aziende di ogni tipo, anche centri estetici, parrucchieri e ditte di trasporto

La sede della prefettura di Reggio Calabria

C'è sempre più cattivo odore di ’ndrangheta nell'economia dell'area metropolitana reggina. Questo quanto emerge dai provvedimenti in tema di informative antimafia e di mancata iscrizione nella white list delle imprese “pulite” della Prefettura. Sia durante la prima ondata della pandemia ma soprattutto dopo i primi allentamenti delle misure restrittive imposte dal governo a marzo 2020 per il contenimento della diffusione del virus è arrivata una raffica di provvedimenti a carattere interdittivo che ha colpito molti settori economici.

Addirittura anche associazioni che si occupano di gestione di strutture dedicate alle persone in difficoltà. Ditte edili, quelle del trasporto, le imprese che si occupano della lavorazione e la gestione di impianti dei rifiuti sono le più colpite. Ma nel lungo elenco degli uffici dell’Ufficio territoriale del governo figurano anche centri estetici, parrucchieri, distributori di carburante, imprese funebri, quelle che si occupano della fabbricazione e/o distribuzione di prodotti elettromedicali.

In molti casi si tratta di provvedimenti scaturenti da inchieste della Dda che hanno interessato imprenditori principali o soci delle stesse imprese ma c’è anche qualche situazione nella quale l’interdittiva è stata adottata per la presenza tra i lavoratori di soggetti che hanno avuto problemi con la giustizia, frequentazioni poco chiare. Tutti sintomi a giudizio della Prefettura che ci possano essere ombre su quella determinata ditta.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

Caricamento commenti

Commenta la notizia