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"Gioia Tauro non ha un pronto soccorso. E se accadesse qualcosa al porto?"

L’allarme di “Agire” dopo la morte di Giovanni Mafrici

Il porto di Gioia Tauro

«Basta con i “contentini”: la riapertura del Pronto Soccorso è un’evidente presa in giro!»: l’associazione “Agire”, dell’ex assessore comunale Peppe Romeo interviene sulla questione sanitaria dopo l’assurda morte del 53enne Giovanni Mafrici, spirato in ospedale per un infarto in attesa di un trasferimento in ambulanza, e ad una settimana dalla manifestazione di piazza organizzata dall’Amministrazione. «Non esiste un PS – evidenzia Romeo – senza reparti funzionanti di chirurgia d’urgenza, medicina e cardiologia, oltre i laboratori di analisi e radiologia. Ancora aspettiamo la TAC, indirizzata a questo nosocomio e successivamente dirottata a Melito». “Agire” lancia un appello al nuovo presidente della Regione, Occhiuto affinché intervenga tempestivamente e ai sindaci della Piana, quali responsabili della Sanità territoriale, per non abdicare al proprio ruolo, chiama a raccolta il popolo della Piana auspicando che «si svegli dal torpore e difenda il diritto alla sanità, negato per le vergognose vicende di sperperi e clientele» e invita la magistratura «a continuare a indagare per ripristinare il dovere previsto dall’ordinamento giuridico e legislativo, da anni non garantito dal sistema adottato dai direttori sanitari».

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