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Aeroporto di Reggio, primi segnali nel... deserto

Sacal sblocca un milione di euro per sostituire il sistema di controllo dei bagagli, ma è ancora troppo poco per parlare di rinascita

La pista dell'aeroporto di Reggio Calabria

Passa il tempo inesorabile e la vertenza dell’aeroporto non si sblocca. Dall’Enac, nonostante tanti incontri non sono arrivate notizie circa la rimozione delle limitazioni operative e tecniche che di fatto hanno impedito l’arrivo di compagnie low cost negli anni e che di fatto ha provocato una crisi irreversibile dell’infrastruttura. È inutile girarci intorno: se non arriveranno segnali in questo senso a stretto giro di posta il “Tito Minniti” rischia sempre più di rimanere emarginato nel panorama volativo nazionale (più di quanto già non lo sia). Anche per questo tutta la programmazione della Sacal con i 25 milioni e rotti arrivati con l’emendamento Cannizzaro stentano a decollare. Ma adesso c’è un primo “squillo” della Sacal perché con quei fondi è partita la prima parte dell’ammodernamento dell’aerostazione. E si parte dal servizio di controllo dei bagagli. Un milione di euro il valore dell’intervento che punta a una migliore gestione del servizio.

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