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Il grande cuore della Piana di Gioia Tauro batte per salvare Antonino

Il 16enne colpito da un tumore al cervello

Anche se ci fosse soltanto una speranza, sarebbe comunque giusto rincorrerla, combattere con le unghie e con i denti provandoci, fino alla fine. Il grande cuore della città del porto e della sua Piana batte forte in queste ore per il giovanissimo Antonino, un ragazzo gioiese di appena 16 anni che sta lottando per la vita in un letto d’ospedale della Capitale, affetto da “lesione espansiva parieto temporo talamico destro, con estensione bilaterale”. Termini oscuri per i non addetti che già a leggerli raggelano il sangue e che nascondono una diagnosi ancora più tremenda: Antonino è stato colpito da un astrocitoma di III grado, ossia un tumore al cervello purtroppo frequente tra i bambini e gli adolescenti, scoperto ai primi d’ottobre, che per i medici non gli concederà che altri sei mesi. Terribile. Antonino, figlio di Sara Andiloro, persona molto conosciuta in città perché titolare della storica ortopedia “Sara”, secondo quanto riferito dalla zia Tamara, nei giorni scorsi sarebbe già stato sottoposto ad un primo intervento chirurgico che, però, nonostante la dedizione dei medici romani, non può dare alla famiglia l’esito auspicato. Cercando disperatamente un appiglio su Internet, la famiglia ha saputo di un neurochirurgo pediatrico australiano, Charles Teo, direttore del Centro di neurochirurgia minimamente invasiva dell’ospedale “Prince of Wales” di Sydney e fondatore della “Cure Brain Cancer Foundation”. Una vera autorità nel trattamento dei tumori celebrali difficili con microchirurgia endoscopica assistita. Ma l’operazione che potrebbe portare dei benefici ad Antonino ha un costo: circa 100 mila euro più le spese del viaggio e del soggiorno, e il tempo è pochissimo, forse tre mesi. Spese che la famiglia non è più in grado di affrontare. Ci vuole un’idea e la prima che viene in mente è il principio che “l’unione fa la forza”; si pensa perciò ad una raccolta online tramite una di queste piattaforme che attuano il cosiddetto “crowdfunding”, in pratica una raccolta fondi che parte dal basso, ma nessuno dei familiari ha dimestichezza con la procedura. Tamara si rivolge perciò ad un caro amico, Giuseppe Spinoso, volontario del Centro italiano di Protezione civile di Gioia Tauro: 120 mila euro l’obiettivo fissato per la raccolta “Aiutiamo Antonino a lottare per la vita” su Gofundme.com.
Scatta subito il tam-tam sui social e la risposta solidale della gente non si fa attendere: in 24 ore sono stati infatti raggiunti i 10 mila euro. Quasi 400 i donatori, con quote versate ciascuno in base alle proprie possibilità, direttamente dalla piattaforma Gofundme o tramite ricarica Postepay o bonifico. Con centinaia di messaggi e l’augurio più grande che Antonino possa al più presto tornare a casa più forte di prima.

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