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Alta velocità a Reggio, ora o mai più. "Ma il tracciato va rivisto"

L’ingegnere Russo riaccende la miccia nel convegno dell’associazione culturale “Da Domani”

“L’è tutto sbagliato; l’è tutto da rifare”. Cita il grande corridore Gino Bartali, l’ing. Francesco Russo a proposito del nuovo tracciato dell’alta velocità ferroviaria ipotizzato dal Governo. Quella da Battipaglia fino a Reggio Calabria, passando per Praia a Mare, poi verso l’interno in direzione del nodo di Tarsia, e lungo la Valle del Savuto fino a Lamezia Terme. Una proposta progettuale che non piace affatto. Se ne è parlato ieri in un seminario svoltosi a Palazzo San Giorgio sul tema “Collegamenti ferroviario Nord-Sud: quale futuro?” organizzato dall’associazione culturale “Da Domani”, in collaborazione con l’Ordine degli ingegneri reggini. E proprio Russo, docente ordinario di trasporti dell’Università Mediterranea ed ex assessore regionale, ha rivolto pesanti critiche al progetto. «Possiamo dire tutto, edulcorare ogni considerazione – afferma – ma un progetto che passa dai 390 km attuali del tracciato a circa 450 è un progetto “go-kart”. Quando fu realizzata la Roma-Firenze, il nuovo tracciato dell’alta velocità era di 70 km più corto del vecchio. In Calabria, come per magia accade il contrario. È inaccettabile». È dunque necessaria una grande battaglia per cambiare questa idea, che riporta ad epoca manciniana, con il tracciato definitivo dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria per non isolare Cosenza.

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