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'Ndrangheta, Morra: Quadro preoccupante. Società reagisca

«Noi veniamo a Reggio dopo essere stati a Catanzaro, a Vibo, a Cosenza e a Crotone. Questa è la fase conclusiva di una visita ispettiva che ingloba l'intera Regione Calabria». Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra durante il primo punto stampa organizzato a margine delle audizioni che si stanno tenendo in prefettura a Reggio Calabria. Stamattina sono stati sentiti, tra gli altri, i vertici delle forze dell’ordine, il prefetto Massimo Mariani, il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale, Gianluigi Scaffidi, il sindaco di Siderno, Mariateresa Fragomeni. «La 'Ndrangheta - ha spiegato Morra - si sa che è l'organizzazione criminale di stampo mafioso più importante del Paese, d’Europa e, finanziariamente, tra le più importanti del mondo pertanto era necessario venire qui il più presto possibile. Qui c'è la casa madre della 'Ndrangheta, qui c'è il Crimine, quindi ci stiamo confrontando con le istituzioni che sono impegnate a combattere sul territorio la 'Ndrangheta nella speranza che anche la società civile e le comunità che insistono nella provincia di Reggio Calabria prendano coscienza che o si combatte o si sarà sconfitti. Questa è una realtà, il reddito procapite è tra i più bassi d’Europa ma dove c'è una concentrazione di ricchezza finanziaria inimmaginabile. Evidentemente c'è un rapporto inversamente proporzionale fra la ricchezza distribuita tra i cittadini e la ricchezza concentrata nelle mani della criminalità organizzata. Oggi è emerso un quadro, dal punto di vista delle operazioni, molto ricco e molto fitto. Un quadro che ha dimostrato come i calabresi dovrebbero prendere coscienza della necessità di combattere la 'Ndrangheta. Faccio riferimento per esempio all’operazione 'Mala pigna' che ha dimostrato come il nostro territorio venga considerato una discarica per seppellire materiali inquietanti che provengono da altri circuiti produttivi e che qui vengono interrati come se nulla contasse la salute dei calabresi». «Il quadro - ha concluso Morra - è molto preoccupante. Qui c'è un’emergenza che troppe volte lo Stato ha sottovalutato. Pertanto dopo decenni di dimenticanze, mi verrebbe da pensare volute, allora ci si scopre con un arretrato importante non tanto in termini di fascicoli o procedimenti quanto di attività di indagine da promuovere. Questo è un territorio che per decenni è stato abbandonato al controllo da parte della criminalità organizzata 'ndranghetista. Evidentemente qui lo Stato è rappresentato dalle strutture di 'ndrangheta».

Lo Stato deve ancora arrivare

«Con i componenti del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica abbiamo rilevato quanto sia necessario investire in Calabria non solo sul piano della repressione della criminalità organizzata, ma soprattutto in termini di Stato. Perchè quando lo Stato è assente altri poteri gli subentrano. Forse lo Stato qui ancora deve arrivare». Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, parlando con i giornalisti a conclusione della prima giornata di audizioni che l’organismo ha tenuto nella Prefettura di Reggio Calabria. «Il bilancio delle audizioni - ha aggiunto Morra - è in fieri perché dobbiamo farne altre importanti domani. Oggi con tre rappresentanti della stampa, Michele Albanese, Lucio Musolino e Alessia Candito, abbiamo avuto modo di ragionare su questioni fondamentali per la Calabria».

Asp di Reggio quadro raccapricciante

«Sulla situazione nell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria è venuto fuori un quadro abbastanza sconfortante che, per me, vuol dire raccapricciante». Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, parlando con i giornalisti a conclusione della prima giornata di audizioni a Reggio Calabria nell’ambito delle quali è stato sentito anche il commissario dell’Asp, Gianluigi Scaffidi. L'Azienda è stata sciolta nel 2019 per condizionamenti da parte della criminalità organizzata. «Certe volte - ha aggiunto Morra - è meglio immaginare piuttosto che sapere. Questa però è la Calabria dopo decenni di abbandono e con una volontà che mi sembra assai flebile di uscire fuori dallo stato comatoso in cui si trova. Certo, ci sono uomini delle istituzioni che combattono. Ma a tale proposito, molto spesso mi viene in mente quel ragazzo che a Pechino, in piazza Tienanmen, cercò di fermare il carrarmato parandoglisi di fronte per impedirne l’avanzata».

Grave testimoni giustizia debbano rinunciare a libertà

«Non è tollerabile che i testimoni di giustizia, in Calabria e in altre regioni, debbano rinunciare a vita alla loro libertà. In uno Stato democratico la protezione dei testimoni dovrebbe essere una situazione momentanea e breve. Quando, invece, si protrae per anni, il problema c'è». Lo ha detto a Reggio Calabria il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. «Ci siamo interessati - ha aggiunto Morra - dell’allarme suscitato dalle ultime informazioni relative ad un progetto omicida che sarebbe stato ordito dalla cosca di 'ndrangheta Crea di Rizziconi, nella Piana di Gioia Tauro. Abbiamo saputo che la cosca stava trattando l’acquisto di strumenti di morte formidabili per eliminare qualcuno che si muove a bordo di un’automobile blindata. E potrebbe trattarsi di un testimone di giustizia. Ecco perché occorre muoversi con celerità per risolvere questo tipo di problematiche. Credo che questo - ha detto ancora il presidente dell’Antimafia - rappresenti un problema complessivo: non è possibile che lo Stato costringa un cittadino che rispetta le leggi a dover rinunciare alle sue libertà personali. Perché chi vive sotto tutela, per quanto possa sembrare paradossale, è in una situazione di privazione dei suoi diritti e della sua libertà».

Stato intervenga su intimidazioni a Comuni

Quello delle intimidazioni da parte della 'ndrangheta ai danni dei Comuni «non è un problema che riguarda soltanto Siderno. E’ l’intero territorio della Calabria che va salvaguardato, costringendo lo Stato a venire qui». Lo ha detto a Reggio Calabria il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra. La Commissione nella Prefettura di Reggio ha ascoltato in audizione, tra gli altri, il sindaco di Siderno, Mariateresa Fragomeni, in relazione alle numerose intimidazioni subite dal Comune del reggino. "Lo Stato, per risolvere queste situazioni - ha aggiunto Morra - non può intervenire istituendo nuovi Commissariati di polizia o nuove Compagnie dei carabinieri. Questo aspetto riguarda l'apparato repressivo che, forse, è quello meno utile sul lungo termine per produrre effetti benefici».

 

 

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