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L’aeroporto di Reggio resta “limitato”: Enac studia soluzioni innovative

L’ente conferma che la conformazione orografica deve essere aggirata con un iter particolare. «La procedura, in corso di valutazione, potrà essere eseguita con aerei dotati di apposita strumentazione e pilotati da equipaggi addestrati»

La pista dell'aeroporto di Reggio Calabria

Anni e anni di annunci. Studi della Sacal ma all’aeroporto di Reggio Calabria le limitazioni tecnico-operative che di fatto hanno bloccato da sempre l’arrivo di compagnie low cost (ma non si sa se effettivamente poi Sacal le avrebbe fatte arrivare in riva allo Stretto) sono ancora attive. Nessuno sviluppo sulla trattativa che era stata intavolata già a febbraio scorso giusto annuncio del deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro e dell’ex assessore regionale ai trasporti Domenica Catalfamo. Da Enac, unica titolata a dichiarare decaduti i limiti, non era in effetti mai arrivata una posizione ufficiale sul tema.
La abbiamo chiesta noi e la risposta mette a tacere tutti questi annunci che nel corso degli anni si sono susseguiti: «Le strutture tecniche dell'Enac stanno valutando possibili soluzioni innovative che consentano l'abbattimento dei limiti operativi sull'aeroporto di Reggio Calabria determinati dalla configurazione orografica, attraverso la definizione di particolari procedure di volo che utilizzino soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La procedura, in corso di valutazione, potrà essere eseguita da aeromobili dotati di adeguata strumentazione e pilotati da equipaggi appositamente addestrati».
La risposta è molto chiara e ancora il destino dell’aeroporto sempre a una particolare tipologia di addestramento per piloti e ad una apposita strumentazione. Di fatto non si discosta molto dalla situazione attuale.

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