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Clan della droga di Scilla, fissata l’udienza preliminare

I 25 indagati davanti al gup. Nel mirino della Procura antimafia le ’ndrine Nasone-Gaietti. Tra le accuse pure estorsioni, danneggiamenti e possesso di armi

Droga e racket delle estorsioni a Scilla, verso il processo le 25 persone sotto accusa di fare parte della storica cosca “Nasone-Gaietti”. Si terrà all'Aula bunker di viale Calabria il 6 aprile l'udienza preliminare a carico del gruppo che monopolizzava una delle principali piazze della droga della Costa Viola. Il Gup designato è la dottoressa Angela Mennella. Nell'indagine dei Carabinieri e della Procura distrettuale antimafia sono finiti nel mirino le nuove leve del clan di Scilla. Capi rampanti e fedelissimi fiancheggiatori che non si limitavano alla redditizia attività di spaccio di stupefacenti, ma taglieggiavano imprenditori e commercianti e soprattutto cullavano il sogno di conquistare la leadership nella cittadina simbolo del basso Tirreno. Nome in codice “Lampetra”, il blitz dell'Arma scattò nel luglio 2021 quando il Gip, accogliendo la richiesta dei i Pm Walter Ignazitto e Paola D’Ambrosio, dispose una misura cautelare a carico di 19 persone (15 finirono in carcere e 4 ai domiciliari): nei loro confronti un ventaglio di accuse, a vario titolo, dall'associazione mafiosa, associazione finalizzata alla produzione e al traffico di stupefacenti, detenzione illegale di armi e tentato omicidio.

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