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Sanità, il Pnrr “snobba” la Calabria: dopo la ripartizione dei fondi c'è poco da sorridere

Risorse ripartite secondo il criterio anagrafico e non tenendo conto delle difficoltà. Le condizioni di disuguaglianza con realtà più ricche e popolose possono allargarsi

La ripartizione dei fondi Pnrr c’è - ufficializzata con un decreto firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza - ma per la Calabria non c’è molto da sorridere. Ammontano a circa 310 milioni le risorse europee assegnate a questa regione nell’ambito della cosiddetta “Missione 6”. Sicuramente una somma non sufficiente - destinata alla realizzazione di Case della comunità, Ospedali di comunità e Centrali operative territoriali oltre che per l’ammodernamento dell’apparato tecnologico - atteso che il criterio di ripartizione ha tenuto soltanto conto del numero di residenti e non delle difficili condizioni socio-economiche e orografiche della Calabria.

Le condizioni di disuguaglianza con il resto del Paese, dunque, sono destinate ad aumentare. E a ciò ha sicuramente contribuito il ritardo con cui le Giunte regionali a guida Jole Santelli e Nino Spirlì hanno iniziato a lavorare per il Piano di ripartenza e resilienza. In una materia dalla cui corretta attuazione dipenderà la vita di molti calabresi, soprattutto di quelli che vivono nelle zone montane e periferiche, resta fondamentale agire con tempestività. Servirà, insomma, grande abnegazione da parte del governatore-commissario per la sanità, Roberto Occhiuto, per recuperare il gap finora accumulato. La nuova governance professionale e il riconoscimento costruttivo alla dirigenza impegnata dovranno consentire traguardi migliori.

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