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Maltrattamenti nella casa di riposo di Reggio: «Non fateli gridare, evitiamo altri problemi»

La paura dei controlli nelle intercettazioni dalla casa famiglia sequestrata: «Chiamare il 118? Sì, così vedono quella così combinata...»

Anziani sporchi, abbandonati, chiusi nelle stanze, curati male, costretti al silenzio. Le cronache dalla “casa degli orrori” si arricchiscono di nuovi particolari, tutti contenuti nell’ordinanza del gip che ha disposto il sequestro della “Casa del Sole” e l’arresto delle due titolari e di tre dipendenti indiziati dei reati di maltrattamenti verso conviventi e abbandono di persone incapaci, aggravati dall’aver cagionato la morte di un ospite.
Decisive, per ricostruire il quadro delle accuse, sono state fra l’altro le intercettazioni. E dall’interno della casa famiglia emerge più volte la preoccupazione per eventuali controlli, specie dopo la prima ispezione dei carabinieri del Nas che hanno riscontrato parecchie irregolarità. Una delle titolari ha paura che da fuori si sentano grida o che ne vengano a conoscenza i parenti degli ospiti della casa di riposo. «Dobbiamo evitare pure che gridano, perché le persone che sentono gridare... Già ho parecchi problemi, quelli mi chiamano i carabinieri e vedono tutto quel casino, quello sporco di feci, quello che grida... questi mi creano ancora ulteriori problemi, capito?».
D’altronde, sarebbero stati tutti consapevoli della situazione drammatica: «A me hanno mandato delle foto che sono da sentirmi male, già mi sento nervosa...», dice una dipendente. Un altro, parlando sempre al telefono, conferma «che la chiusura degli ospiti nelle camere – annota la Procura – non costituisce un fatto isolato», tanto che l’altra titolare ammette: «Il fatto di chiudere le porte, perché si chiudono le porte? Ma come noi abbiamo... Allora è vero che lo fanno».

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