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Roccella, l’emergenza (è) umanitaria

Ieri ancora migranti al porto: i numeri fuori controllo e la gratitudine di chi fugge dalla guerra e sbarca accolto da un sorriso

Emergenza piena e, visto quello che si sta verificando, situazione sempre più critica al Porto di Roccella. I continui “arrivi” di migranti, infatti, dopo una stagione estiva di fuoco e un inizio d’autunno da bollino rosso, non consentono in alcun modo una gestione sicura del fenomeno migratorio, ma obbligano a un mix esplosivo di duro lavoro 24 ore su 24, stress, stanchezza fisica e mentale, malumori e critiche. Dopo il maxi sbarco di 263 migranti che si è verificato nella mattinata di lunedì, nel primo pomeriggio di ieri (martedì 15) nello scalo portuale roccellese è giunto un altro “carico umano”.

Un altro barcone

Al termine di un’operazione di soccorso in mare compiuta dai militari della sezione navale della Guardia di Finanza di Roccella Jonica, sono stati sbarcati altri 82 profughi di varie nazionalità. Tra i migranti, di nazionalità afgana, irachena e iraniana, diverse donne, due neonati e una dozzina almeno di bambini alcuni dei quali con meno di 6 anni di età. Hanno viaggiato a bordo di una piccola barca a vela partita alcuni giorni fa dalla Turchia e localizzata nella mattinata di ieri ad alcune miglia dalla costa dai militari di una motovedetta della Guardia di Finanza.
Con quest’ultimo “arrivo” è salito a 13 il numero degli sbarchi nel solo Porto di Roccella negli ultimi 17 giorni. Un autentico “esodo” che sta mettendo a durissima prova tutto il sistema di accoglienza che opera, nonostante numeri e situazioni da incubo, con estrema professionalità, ma che non potrà durare ancora per chissà quanto tempo se il flusso migratorio continuerà a mantenere l’attuale ritmo pressoché giornaliero, come avvenuto negli ultimi 4-5 mesi. Solo nel 2022 nel Porto di Roccella si sono verificati ben 75 sbarchi di migranti per un totale di oltre 8 mila profughi accolti. Un numero di gran lunga superiore all’intera popolazione residente nella cittadina costiera della Locride.
E non è un caso, infatti, che non sia raro assistere alla scena di decine di migranti che, dopo aver ottenuto il “foglio di via” dai responsabili dell’ufficio stranieri della Questura di Reggio Calabria che operano al Porto roccellese, vagano nella cittadina anche lungo le vie centrali del paese alla ricerca della stazione ferroviaria o delle fermate dei pullman.

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