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Reggio, al nuovo ministro l’appello di un intervento sui lavori di Piazza De Nava

La Fondazione Mediterranea e il comitato scrivono a Gennaro Sangiuliano

Piazza De Nava a Reggio Calabria

Restylindi piazza De Nava, la Fondazione Mediterranea e il Comitato Civico per la tutela e valorizzazione di piazza De Nava scrivono al nuovo ministro della Cultura Sangiuliano.
«Dalla Soprintendenza è stato programmato un intervento che, impropriamente definito come di “restauro e riqualificazione”, nella realtà è di “demolizione” della storica e centralissima Piazza De Nava per edificarvi al suo posto uno “spazio ampio” in cui tenere “mostre ed eventi folkloristici”».
Questo in dettaglio quanto scrivono: «Piazza De Nava, antistante al Museo Archeologico Nazionale del Piacentini e chiusa alle spalle da un coevo palazzo di Camillo Autore, è stata concepita nel Ventennio con una sua esemplare razionalità a raccordo tra i palazzi e le strade con il loro caratteristico basolato lavico. Nella piazza confluiscono tre stili architettonici: l’Umbertino, dell’impianto classico ottocentesco; il Liberty, del basamento della statua; il Razionalista, della cintura che delimita l’area. Quest’ultimo motivo architettonico, tipico della ricostruzione reggina nel Ventennio, lo si ritrova a poche centinaia di metri sul sagrato della Chiesa di San Giorgio e a piazza del Popolo, ex Federazione, oltre che in Provincia, come nella pineta di Gambarie».
Quindi il dettaglio del progetto con annesse critiche: « Il progetto, oltre a essere debolissimo dal punto di vista culturale ed estetico, lo è anche da quello operativo: è risaputo che nel sottosuolo della piazza, poche decine di centimetri al di sotto del piano di calpestio, sono presenti tombe di epoca ellenistica, la cui presenza è documentata. Visto che il progetto prevede la creazione di una fontana a zampilli di fronte l’entrata del Museo e un palo d’illuminazione alto una ventina di metri, va da sé che si dovrebbero fare scavi incompatibili con le citate presenze».

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