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Reggio, omicidio per frizioni familiari: l'omicida reo confesso rimarrà in carcere

La via del quartiere Catona di Reggio dov'è stato ucciso Francesco Giuseppe Fiume (nel riquadro)

Arresto convalidato e contestuale emissione di ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del 60enne Giuseppe Sicari, l'impiegato dell'Ufficio scolastico provinciale a Reggio responsabile – è reo confesso - dell'omicidio del cugino, il pizzaiolo Francesco Giuseppe Fiume (44 anni) ucciso mercoledì all'ora di pranzo a Catona, periferia nord di Reggio Calabria a poche centinaia di metri da Villa San Giovanni, dove entrambi vivevano. Questa mattina nel Palazzo di giustizia al Cedir l'interrogatorio del Gip di Reggio, Sabato Abagnale, alla presenza del Pubblico ministero, titolare del fascicolo di indagine curato dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio, Tommaso Pozzati, e del legale di fiducia, avvocato Emanuele Genovese. Per una ventina di minuti l'indagato ha risposto raccontando, argomentando e spiegando cosa è accaduto a Catona quando ha scelto di farsi giustizia da sé affrontando e uccidendo il cugino per una serie di frizioni familiari, di contrasto relazionali, di dissidi personali che duravano da tempo e si trascinavano da anni. Giuseppe Sicari su disposizione del Gip resta detenuto al carcere di Arghillà.

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