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Reggio, omicidio per frizioni familiari come ritorsione subita dal figlio dell'indagato

«Sussistono i gravi indizi di colpevolezza»: con questa motivazione il Gip di Reggio Calabria, Sabato Abaganale, ha convalidato l'arresto di Giuseppe Sicari (60 anni), l'autore reo confesso dell'omicidio del cugino Francesco Giuseppe Fiume consumato mercoledì all'ora di pranzo a Catona, la frazione della periferia nord della città. Il 60enne dipendente dell'Ufficio scolastico provinciale reggino risponde esattamente di omicidio «perchè come ritorsione subita poche ore prima dal di lui figlio cagionava la morte di Giuseppe Sicari esplodendogli con almeno 9 colpi con la propria pistola Beretta calibro 9x21, regolarmente tenuta. Con l'aggravante di averlo commesso con premeditazione».
La ricostruzione degli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria sulla scena del crimine, in via Francia di Catona: «Dai primi sopralluoghi emergeva la presenza, sul suolo, di otto bossoli e di uno sul parabrezza, tutti calibro 9x21. In quel frangente un giovane (il figlio dell'odierno indagato), riferiva che l'omicidio era stato commesso dal padre, Sicari Giuseppe, il quale si stava recando in Questura a bordo di una Fiat 600, di colore bianco per costituirsi». Con sé l'arma del delitto.

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