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Bianco, Spatafora a processo per l’omicidio Chinè

La difesa ha chiesto la perizia per accertare la capacità di intendere e di volere

Il gup di Locri Mauro Bottone ha rinviato a giudizio il 24enne Francesco Spatafora, accusato di aver ucciso Gesualdo Chiné il 17 febbraio scorso a Bianco. Spatafora, originario di Reggio Calabria, dovrà comparire davanti alla Corte di assise di Locri all’udienza del 20 gennaio prossimo. Nel corso dell’udienza preliminare i difensori di Spatafora, avvocati Saverio Casile e Albina Nucera, questa coadiuvata dall’avv. Giuseppe Morabito, hanno avanzato richiesta di nomina di un perito affinché si accertasse se il giovane fosse stato capace di intendere e di volere al momento del fatto e se fosse capace di partecipare coscientemente al processo.

La richiesta difensiva ha trovato forte opposizione da parte del pm Valentina Antonuccio e dal difensore della costituita parte civile, avv. Antonio Furfari, i quali hanno sostenuto che già nel corso delle indagini preliminari fosse stata accertata la capacità di intendere e di volere dell’indagato. L’avvocato Furfari ha inoltre rilevato che le indagini espletate dai carabinieri di Bianco, con il coordinamento della Procura di Locri, hanno condotto a un quadro probatorio nel quale gli elementi a carico dell’imputato, sebbene debba passare al vaglio dei giudici dell’Assise, sarebbero molto solidi.

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