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Reggio, Atam salda le cartelle erariali. L’azienda guarda a nuove sfide

Il risanamento avviato nel 2015 ha messo in sicurezza la società. Si riescono a rispettare gli impegni nonostante la pandemia

Lo spettro del dissesto è ormai un ricordo. Un brutto ricordo che il pagamento dell'ultima, pesante cartella esattoriale da 3,2 milioni di euro (per un totale che supera di 4,5 milioni nel 2022) riesce ad archiviare. Restano adesso da saldare al fisco 1,6 milioni di euro che però nel corso del 2023 potranno essere gestiti nel regime dell'ordinarietà. Atam è in salvo. Il quadro che è emerso nel corso dell'incontro tra le parti sociali, i vertici della società e i soci (Comune e Metro City) apre scenari impensabili solo fino a qualche anno addietro. Un risultato che arriva da lontano. Era il 2015 quando la Procura aveva ritirato l'istanza di fallimento. Il piano di rigore adottato dal management che guidava l'Azienda, Antonino Gatto affiancato dal legale Giuseppe Mazzotta, è stato portato avanti poi da Francesco Perrelli e dal nuovo cda presieduto da Giuseppe Basile, piano che ha costruito i presupposti per un rilancio della società. Percorso in cui la "dotazione" della sede di via Foro Boario del Comune ha avuto un ruolo importante.
Quindi si intravede un lieto fine non scontato anche alla luce dell'emergenza sanitaria e dell'impennata dei costi (il carburante è una voce pesante) che il conflitto ha comportato. Ma i sacrifici che i lavoratori per primi si sono caricati sulle spalle oggi consegnano un'azienda che dispone di una maggiore liquidità. Lavoratori che così impone l’impegno che la società ha sottoscritto con la Procura devono rimanere in termini numerici entro i rigidi paletti.

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