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“SoleInsieme”, a Reggio il laboratorio che punta sulle donne vittime di violenza

Proseguono le attività della cooperativa che offre un’opportunità a chi ha subito. La realtà è operativa in un immobile confiscato a Gioacchino Campolo

A pochi passi da piazza Castello, dietro le due vetrine del negozio affacciate su via Possidonea, si intrecciano non solo i fili mossi dalle macchine da cucire ma anche quelli delle storie di tante donne che hanno trovato nella cooperativa “SoleInsieme” un’occasione concreta di ritrovata serenità. Da dieci anni l’iniziativa imprenditoriale solidale presieduta dalla giovane Giusy Nuri accoglie, forma e fa lavorare donne provenienti da percorsi di forte disagio sociale o perché vittime di violenza o perché immigrate, o – non di rado – per entrambi i motivi contemporaneamente.
La cooperativa si è consolidata nel tempo e si è ritagliata uno spazio reputazionale importante nel tessuto cittadino fornendo servizi sartoriali di qualità a una clientela fidelizzata e crescente che trova nella bottega artigiana ricavata al piano terra dello stabile confiscato a Gioacchino Campolo professionalità e cortesia per le più diverse esigenze, dal confezionamento degli abiti alle piccole riparazioni fino ai tendaggi di casa. In questo contesto uno spazio importante è dedicato alle attività laboratoriali finanziate dai fondi europei. L’ultimo, iniziato a settembre, si è concluso con un workshop dimostrativo. Si tratta del progetto “Circ.O.Lo: Circolare Oltre L’Orizzonte”, cofinanziato dal Fse, nell’ambito del Programma operativo Città metropolitana 2014-2022.

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