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Gom, Caritas e Arcidiocesi di Reggio insieme per tutelare i fragili

Illustrato il protocollo d’intesa sanitario. I soggetti saranno segnalati e poi accuditi

Maria Angela Ambrogio, Mons. Fortunato Morrone e il commissario Gianluigi Scaffidi

Firmato nella sede della Direzione Generale del Gom “Bianchi Melacrino Morelli” il protocollo d'intesa a tutela delle persone fragili tra l'Arcidiocesi reggina e l’ospedale. A sottoscriverlo l'arcivescovo metropolita Fortunato Morrone, il direttore della Caritas diocesana Maria Angela Ambrogio e il Commissario Straordinario del GOM Gianluigi Scaffidi, alla presenza del Direttore Sanitario Salvatore Costarella, del Direttore Amministrativo Francesco Araniti, e dei medici volontari della Caritas diocesana.
Il protocollo d’intesa prevede l'attivazione di percorsi sanitari per persone che vivono in condizioni di povertà (come i senza tetto) o di fragilità complessa, affette da malattie croniche degenerative, disabilità, malattie oncologiche e impossibilitate ad accedere autonomamente ai servizi sanitari, le quali sono state messe ancor più a dura prova dalla pandemia da Coronavirus. È proprio alla luce di questa esperienza, e del lavoro effettuato sul campo effettuato dalla Caritas reggina, grazie all’impegno dei suoi volontari, che è nata l’idea del presente protocollo.
A margine della firma ufficiale del protocollo d’intesa, il Commissario Straordinario del Gom ha voluto ringraziare l’Arcidiocesi e la Caritas diocesana sottolineando «la grande importanza di un documento rivolto alla tutela dei più deboli».
L’arcivescovo Morrone ha sottolineato non solo le competenze e le professionalità che ci sono in seno all’ospedale reggino ma anche il grande senso di umanità che le contraddistingue. «Ringrazio tutti coloro che qui collaborano – ha concluso monsignor Morrone – che fanno onore non soltanto a questo protocollo d’intesa, ma a tutta la città. Questo ospedale esprime una città che è attenta a situazioni di estremo disagio sociale».
Maria Angela Ambrogio, direttore della Caritas si è unita ai ringraziamenti, rivolti tanto al Gom quanto all’arcivescovo, per la fiducia riconosciuta al lavoro dall’ente da lei diretto. Tra i passaggi più significativi del suo intervento vi è l’espressione del concetto del «prendersi cura attraverso l’incontro con l’altro e il riconoscimento della dignità della persona. Anche grazie ad un progetto di Caritas Italiana, siamo in grado di offrire a Reggio Calabria, in Via Missori, un ascolto competente dal punto di vista medico – conclude l’Ambrogio -, tra l’altro, in un bene confiscato alla ‘ndrangheta, restituendo, così, il maltolto ad una città profondamente ferita».

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