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Doccia ghiacciata per la Locride: addio “Capitale della cultura 2025”

La candidatura esclusa dalle dieci ammesse alla fase successiva della selezione

Sfuma il sogno della Locride di diventare Capitale italiana della cultura per il 2025. È di ieri la notizia della prima “scrematura” da parte della giuria incaricata di selezionare le prime dieci finaliste, che sono Agrigento, Aosta, Assisi, Asti, Bagnoregio, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca e Spoleto, le cui singole proposte saranno illustrate nel corso delle audizioni pubbliche del 20 e 21 marzo nella sede centrale del Ministero della Cultura. Escono agli “ottavi” (per usare una metafora calcistica), oltre alla Locride, anche Enna, Otranto, Sulmona e Peccioli/Valdera: quattro candidature del Sud e una del centro Italia.
E se il sogno svanisce, dal Gal “Terre Locridee”, che quattro anni fa ha presentato l’idea progettuale sottoscritta dai sindaci del comprensorio e presentata dalla Città metropolitana di Reggio Calabria, assicurano che si andrà avanti con la realizzazione dei progetti avviati fino al 31 dicembre 2025 e che prima di quella data verrà invitata, in un’ottica collaborativa, la rappresentanza della città che risulterà vincitrice. Il presidente del Gal, Francesco Macrì, ha commentato a caldo che «la Locride è un territorio in cammino e il percorso intrapreso nel 2019 per rendere visibile e affermare con convinzione che è “Tutta un’altra storia” non si fermerà adesso solo perché la commissione ministeriale non ha inserito la Locride tra le dieci proposte finaliste nel concorso a “Capitale italiana della cultura” per l’anno 2025.

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