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Porto di Gioia Tauro, votazione sull’integrativo: l’Orsa fuori dalla commissione elettorale

Porto di Gioia Tauro, la denuncia dell’organizzazione sindacale di base. «Medcenter discrimina, l’Authority si volta dall’altra parte». A febbraio il licenziamento del segretario nazionale Macrì

Il porto di Gioia Tauro

Alla vigilia del referendum sul contratto integrativo aziendale (CIA) per i lavoratori di Mct, società terminalista che gestisce il transhipment nel porto di Gioia Tauro, il sindacato autonomo Orsa denuncia un fatto che definisce «grave e profondamente discriminante».

«Laddove si parla di svolta epocale, ci si riempie la bocca di democrazia – si legge in una nota – accade che nella composizione del comitato elettorale non compare alcun rappresentante o tesserato dell’Orsa. Il tutto nonostante le richieste ufficialmente inoltrate dalla suddetta organizzazione. È questa la democrazia che si va osannando? Perché a noi – continua il comunicato – questo comportamento sembra degno dei sistemi illiberali, basati sull’esclusione e l’emarginazione di chi, legittimamente, esprime il proprio dissenso. Un atteggiamento ormai comune nella nostra realtà, con l’aggravante che si tratta della prima volta nella storia del nostro porto in cui si esclude un’ intera categoria di lavoratori, evidentemente col beneplacito degli organi che dovrebbero essere di garanzia. È questa – conclude la nota – la svolta epocale promossa e sostenuta pubblicamente anche dal presidente dell’Autorità di sistema che continua, di fronte a questi soprusi, a voltarsi dall’altra parte?».

Nel mese di febbraio il segretario nazionale di Orsa porti Mimmo Macrì era stato licenziato per motivi disciplinari dalla stessa società Mct di cui era dipendente da oltre vent’anni.

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