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Locri, Lascala e Bombara in silenzio davanti al Gip

I due psichiatri hanno fatto scena muta di fronte alle accuse mosse dalla Procura. Non ha risposto neppure Paola Larone

Il dottore Filippo Lascala, medico psichiatra in servizio presso il Reparto di Psichiatria dell’ospedale di Locri, e il dottore Antonio Bombara, direttore del reparto di Psichiatria dell’ospedale di Locri, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al Gip di Locri. I due medici sono i principali indagati dell’indagine “Sua Sanità”, scattata nei giorni scorsi con l’esecuzione da parte della Guardia di Finanza dell’ordinanza cautelare emessa dal gip Federico Casciola su richiesta della Procura di Locri, guidata da Giuseppe Casciaro.
La pubblica accusa contesta, a vario titolo e fatte salve successive valutazioni in merito al definitivo accertamento della responsabilità, alle 90 persone indagate – tra i quali medici, avvocati, tecnici di laboratorio e altri pubblici ufficiali – i reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici, commessi a Locri e in altri comuni della provincia di Reggio Calabria nel periodo compreso tra il 2021 e il 2022.

Per il dott. Filippo Lascala è stata disposta la misura cautelare in carcere dove ieri, in tarda mattinata, il 62enne originario di Bianco, difeso dall’avv. Luca Maio, ha scelto di non rispondere alle domande del gip di Locri, che si è recato presso la Casa Circondariale di via Vittorio Veneto dove ha presenziato anche il pm Valentina Antonuccio. Anche il dottore Antonio Bombara, al quale il Gip ha disposto gli arresti domiciliari, ha scelto di non rispondere, anche se in questa circostanza l’indagato, alla presenza dell’avv. Rosario Scarfò, che lo difende insieme all’avv. Cesare Placanica, si è riservato di chiedere un’audizione al pm procedente in quanto, allo stato, il 64enne non aveva avuto la possibilità di approfondire il contenuto degli atti del procedimento penale.

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