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Reggio, al via gli accertamenti tecnici per ricostruire l’omicidio Morelli

Procura e Squadra Mobile stanno analizzando i reperti elettronici e l’auto del delitto. Due gli indagati per la sparatoria mortale al rione Marconi: il cognato della vittima e il presunto autista del killer

Fase di approfondimenti investigativi di natura tecnica per fare luce sull’omicidio di Antonio Morelli, il 29enne ferito mortalmente giovedì 11 maggio al rione Marconi e deceduto dopo una manciata di minuti - «alle 17.50» - appena arrivato al Pronto soccorso del Grande ospedale metropolitano rendendo inutili i disperati tentativi dei sanitari.

Su disposizione del Pubblico ministero, Stefano Musolino, gli investigatori della sezione “Omicidi” della Squadra Mobile hanno fissato come primo step due giornate dedicate «all'inizio di accertamenti tecnici non ripetibili» alla presenza dei legali dei due indagati (gli avvocati Antonino Foti, Alberto Marrara e Giuseppe Barbuto) e dei consulenti tecnici dei due indagati. La prima giornata di lavoro lo scorso venerdì in Questura presso gli uffici “Area Indagini elettroniche del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica per la Calabria”; il secondo appuntamento il 31 maggio negli uffici del commissariato di Siderno. In Questura a Reggio «sui reperti in relazione al procedimento penale relativi ad esami di natura elettronica»: quindi sui telefonini cellulari in uso ai due indagati per ricostruire contatti precedenti e posizioni all'ora della sparatoria mortale sulla “scena del crimine” tra le case popolari dei rioni Marconi e Cusmano, dove la vittima - Antonino Morelli - è stato prima ferito con «almeno sei colpi di pistola calibro 7,65», uno dei quali andato drammaticamente a segno tra torace e spalla, e poi caricato dal fratello su un'autovettura e trasportato in ospedale nel disperato, quanto drammaticamente vano, tentativo di salvargli la vita.

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