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Spaccio al rione Marconi di Reggio: passa ai domiciliari Gianluca Morelli

Vito Morelli rimane però in carcere perchè tra gli indagati dello scontro familiare e l'uccisione di Nino Morelli, all'interno della comunità rom.

Il Tribunale della libertà di Reggio Calabria ha concesso gli arresti domiciliari a Vito e Gianluca Morelli (rispettivamente 37 e 40 anni), entrambi fratelli di Nino Morelli ucciso lo scorso 11 maggio in una sparatoria al culmine dell'ennesimo scontro familiare nel rione Marconi, per la vicenda dello spaccio di droga a domicilio, nelle scale e nell'androne di uno stabile del rione Marconi dove risiedevano.

I Giudici del riesame hanno accolto il ricorso avanzato dagli avvocati Giacomo Iaria (per i due indagati) e Attilio Parrelli (solo per Gianluca Morelli).

Vito Morelli rimane però in carcere perchè tra gli indagati dello scontro familiare e l'uccisione di Nino Morelli, all'interno della comunità rom, che ha già portato in carcere il cognato della vittima, Damiano Bevilacqua, accusato di essere stato l'autore materiale del delitto, e Saverio Bevilacqua, che risponde di concorso in omicidio per aver fatto da autista al presunto assassino.

Vito Morelli, che quel giorno era agli arresti domiciliari, abbandonò il domicilio ed armato di pistola sarebbe uscito, secondo Procura e Squadra Mobile, con intenzioni bellicose. Gianluca Morelli lascia invece le carceri e beneficia dei domiciliari.

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