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Orsa e Usb: "Il diritto di sciopero non è garantito al porto di Gioia"

Il terminalista Mct ha contestato a decine di lavoratori l’"assenza ingiustificata". Le organizzazioni sindacali: "L’adesione era stata regolarmente comunicata, questi grandi armatori sono prepotenti e arroganti"

Costa caro l’aver aderito allo sciopero dello scorso 26 maggio ad alcuni lavoratori del terminalista Medcenter Container, che gestisce il transhipment al porto di Gioia Tauro.
In questi giorni, così come denuncia il sindacato autonomo Orsa, a decine di dipendenti è stata infatti recapitata una pesante contestazione disciplinare. Sono accusati di «assenza ingiustificata» nonostante, secondo quanto evidenzia l’organizzazione sindacale, la proclamazione e l’adesione aziendale fossero stati comunicati correttamente.
«È evidente – si legge in una nota congiunta di Orsa Mari e Porti e del coordinamento nazionale dell’Usb – che siamo di fronte, ancora una volta, ad un tentativo di colpire e intimidire i lavoratori e le organizzazioni sindacali che, a differenza di altre, non hanno abbassano la testa. Ennesimo attacco che si aggiunge ai precedenti, a partire dal licenziamento del segretario di Orsa Mari e Porti, Mimmo Macrì, sempre da parte di Mct».

Il 26 maggio l’Unione Sindacale di Base ha proclamato uno sciopero generale nazionale sul tema urgente degli aumenti salariali nel nostro Paese e contro le crescenti spese militari e il posizionamento dell’Italia nella guerra in Ucraina. I lavoratori portuali hanno ricoperto un ruolo importante in queste mobilitazioni e hanno aderito allo sciopero partecipando alle numerose manifestazioni indette in tutto il territorio nazionale.

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