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Le ’ndrine di Gioia Tauro spadroneggiavano in Veneto: 28 condanne per 350 anni di carcere

Il processo nato dall’inchiesta “Taurus” della Dda di Verona. Colpiti membri delle famiglie Gerace-Albanese-Napoli-Versace

Dopo le recenti condanne di primo grado nell’ambito dell’inchiesta “Isola Scaligera”, che ha confermato le accuse della Procura antimafia di Venezia sulla presenza delle famiglie ’ndranghetiste nel Veneto, il Tribunale di Verona, presieduto da Pasquale Laganà, ha emesso una sentenza che ha portato a 350 anni di carcere per 28 imputati dell’inchiesta “Taurus”.
L’indagine condotta dai carabinieri del Ros di Padova, coordinata dalla Dda di Venezia, ha coinvolto le ’ndrine della Piana di Gioia Tauro, che si sono radicate nel nord Italia, perpetrando estorsioni, riciclaggio, emissione di false fatture, traffico di droga, usura con tassi di interesse che superano il 300% fino a oltre il 600%, minacce, rapine, ricettazione e traffico di armi.
La sentenza ha riconosciuto l’esistenza di un’associazione per delinquere di stampo mafioso, collegata alla ’ndrangheta, che ha operato in particolare nel Veronese, ma con interessi anche nelle province di Padova, Treviso e Venezia.
I pubblici ministeri della Dda Patrizia Ciccarese e Andrea Petroni, per l’inchiesta “Taurus”, avevano già ottenuto una serie di condanne con il rito abbreviato. Le condanne di primo grado sono state emesse ora per gli imputati che avevano scelto il rito ordinario. Per altri 24 imputati, invece, il Tribunale ha respinto le accuse.
Tra i 28 imputati, Antonio Albanese è stato condannato a 26 anni, Carmine Gerace a 21 anni e Mario Gerace a 18 anni e mezzo, oltre a una multa di 16 mila euro. Anche la famiglia Versace è stata coinvolta: Diego Versace è stato condannato a 21 anni e 5 mesi, Giuseppe a 20 anni e Francesco a 13 anni.

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