Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Reggio, omicidio Ielo. "Aprendo la tabaccheria a Gallico avevano dato fastidio a qualcuno"

la Corte d’Assise nelle motivazioni della sentenza. L’ex carabiniere temeva altre ritorsioni: "Aveva commissionato il potenziamento del sistema di videosorveglianza dell’abitazione"

La rivendita di tabacchi della discordia. L'attività commerciale gestita da Bruno Ielo, dopo la scelta di trasferirne l'ubicazione da Concessa Catona a Gallico, aveva innescato una sorta di concorrenza scomoda tra esercenti. Di questo ne furono subito convinti Procura antimafia e Squadra Mobile. Fu propria questa la pista privilegiata partendo dal terribile antefatto - l'intimidazione camuffata da rapina all'interno della rivendita di tabacchi consumata l’8 novembre 2016, alle ore 21,15 circa, quando lo stesso Bruno Ielo rimase ferito da una pistolettata alla bocca. Chi entrò in azione quella sera aveva un fine ben preciso: tutt'altro che l'incasso della giornata, ma fargli comprendere che la decisione di trasferire l'attività commerciale non era andata affatto giù. Anzi era sgradita, e gli veniva sollecitata un'inversione di marcia, un nuovo cambio di locazione. Sul possibile movente gli stessi familiari, intercettati nei giorni immediatamente successivi l'agguato mortale, metteranno Procura e Squadra Mobile sulla pista giusta. Un passaggio messo in evidenza dalla Corte d'Assise nei motivi della sentenza: «Tornando ai giorni immediatamente successivi all'omicidio di Ielo Bruno, gli stretti congiunti di quest'ultimo avevano commentato la drammatica vicenda delittuosa, fornendo dettagli di interesse per il possibile movente dell'omicidio e della precedente rapina in dialoghi che venivano registrati, nello specifico, dal captatore ambientale installato all'interno dell'abitazione della famiglia Ielo in occasione delle visite di lutto».

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

Caricamento commenti

Commenta la notizia