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Gioia Tauro, mezzo milione di euro dalla Regione per bonificare il ghetto della Ciambra

Sei anni dopo gli incendi saranno rimosse le cataste di rifiuti. Previsto anche il ripristino dei sottoservizi: fognatura e rete idrica

Dopo sei lunghi anni, entro dicembre 2023 gli enormi cumuli di detriti e rifiuti accatastati all’ingresso del quartiere-ghetto della Ciambra in seguito agli interventi di spegnimento dei devastanti incendi del luglio e dell’agosto 2017 (discariche poi alimentate nel tempo dagli anonimi scaricatori seriali) finalmente spariranno, e si spera anche per sempre.
È quanto emerge da una conferenza stampa convocata ieri mattina nella stanza del sindaco per dare conto dell’arrivo di un finanziamento regionale di 490 mila euro che consentirà di sanare, se non tutta, una buona parte delle problematiche ambientali della famigerata Ciambra, zona in cui risiede in condizioni di estremo degrado una folta comunità di Rom, comunemente appellati come “zingari”. Risorse che però hanno un vincolo temporale ben preciso che obbliga a chiudere tutta la partita entro fine anno, limite entro il quale bisognerà concludere i lavori e rendicontare tutto.

All’incontro con i giornalisti, oltre al primo cittadino Alessio, erano presenti anche l’assessore all’Ambiente, Sabina Ventini; i colleghi dell’esecutivo Salvatore Vecchio (Bilancio) e Andrea Macino (Viabilità) e il responsabile del V settore comunale Ambiente, l’ing. Salvatore Orlando. A illustrare la genesi e gli obiettivi del finanziamento è stato lo stesso Alessio: «Ci siamo recati tempo fa all’ufficio regionale del dipartimento Ambiente – ha spiegato il sindaco di Gioia – per esporre la necessità di ripulire l’area di via Ciambra e l’ingresso principale del complesso abitativo Aterp (zone che erano state sequestrate dai carabinieri di Gioia Tauro in uno specifico blitz contro i reati ambientali, ndc) e, effettuato un quadro economico, possiamo dire che con 490 mila euro saremo nelle condizioni di rimuovere completamente il materiale depositato, differenziarlo e a portarlo nelle giuste stazioni di ricezione. È chiaro che il costo è abbastanza elevato e che le risorse non sono esaustive per tutto ciò che vorremmo fare, però è già un passo in avanti. L’ing. Orlando ha già redatto lo studio di fattibilità economico-finanziaria, è stata anche firmata la convenzione con la Regione per avere il finanziamento quindi ora spetta a noi indire la gara di affidamento dei lavori e iniziare con la riqualificazione».

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