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Calabria, superstrada “Jonio-Tirreno” chiusa per 20 mesi: addio anche ai grandi flussi turistici

Da gennaio 2024 tutti i settori saranno pesantemente coinvolti dai lavori sulla superstrada

La Bandiera Blu della Fee svetta da quattro anni di fila sulle torrette degli stabilimenti balneari, mossa – si fa per dire – da una brezza marina troppo debole per attenuare l’afa di questi giorni. Grazie a lei, anche le spiagge libere hanno docce, passerelle, mastelli per la raccolta differenziata dei rifiuti e bagnini di comunità. Siderno, litorale nord. Da una trentina d’anni una delle mete preferite dai bagnanti provenienti dalla Piana di Gioia Tauro. Da quando, cioè, il valico della Limina sulla strada di grande comunicazione “Jonio-Tirreno” ha aperto un mondo fatto di scambi, relazioni e investimenti.
Varcare quella soglia che un tempo veniva vista come le colonne d’Ercole, ha messo i bagnanti provenienti dall’entroterra del versante tirrenico di fronte a un dubbio amletico, una volta che il percorso della “superstrada” – così è chiamata nel linguaggio corrente – finisce la sua corsa a Grotteria Mare, duecento metri scarsi di Statale 106 tra Marina di Gioiosa e Siderno. I più hanno scelto i due lungomari più vicini; altri si sono spinti verso Roccella e Caulonia (altre due località che si fregiano della Bandiera Blu); altri ancora, più curiosi di certi cercatori di funghi, hanno scovato i sottopassi ferroviari meno appariscenti, le stradine sterrate nelle quali trovare subito parcheggio. E non sono andati più via, tanto che quelle spiagge un tempo isolate oggi ospitano stabilimenti balneari frequentatissimi, ristoranti e seconde case.
Come quella di Michele, che nella “periferia” nord-est di Siderno ha realizzato il desiderio di avere un’abitazione con vista mare. Sconsolato, sotto l’ombrellone, censisce a modo suo gli altri bagnanti. «Polistena, Cinquefrondi, Melicucco…». Li conosce tutti e li chiama per nome e sa, in cuor suo, che questa potrebbe essere la loro ultima estate sullo Jonio, quel mare dalle acque cristalline che non conosce i problemi di depurazione di altre zone della Calabria. Gente che non viene solo nei weekend o in vacanza, ma appena stacca dal lavoro non esita a lasciare perfino i monti di Cittanova, per affrontare fino a un’ora di attesa al semaforo della galleria Torbido, da otto mesi a senso unico alternato.

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