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Gioia Tauro, addio alla torre piramidale: l’ex sindaco Bellofiore contesta la demolizione

«Lo smantellamento di un simbolo così importante non fa altro che offuscare l'immagine della nostra Gioia Tauro, penalizzando innanzitutto i nostri bambini e ragazzi. È molto più semplice distruggere che costruire, molto più facile smantellare che amministrare e preservare il patrimonio e i beni pubblici». A parlare palesando tutta la propria amarezza è l'ex sindaco Renato Bellofiore, apprendendo la notizia dello smantellamento della torre piramidale, il gioco per bambini e ragazzi alto 12 metri, sito sul lungomare di Gioia Tauro che lo stesso aveva fortemente voluto e realizzato durante il suo mandato.
«Sono costernato – evidenzia l'ex amministratore – nel vedere che un'importante attrezzatura ludica, di valore simbolico e ricreativo per la nostra comunità, sia stata eliminata. Tale decisione, presa dall'amministrazione comunale, ha privato i bambini e i ragazzi della nostra città di un luogo di svago e divertimento. Per la mia amministrazione – aggiunge l'esponente leghista – questa torre era un simbolo di un impegno pubblico preso verso i più giovani per i bambini spesso quelli meno considerati. La sua manutenzione ordinaria e straordinaria non richiedeva costi esorbitanti ma una semplice volontà politica, che è mancata, dopo la mia amministrazione, e sicuramente negli ultimi quattro anni. Benché le normative in materia di sicurezza Uni En 1176 prevedano la periodica manutenzione e l'ispezione delle attrezzature ludiche chi di competenza ha trascurato questo dovere, lasciando decadere la torre piramidale e il parco giochi fino a doverla smantellare».

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