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Reggio, nessuna criticità sullo stato di conservazione dei Bronzi

L’interpellanza del senatore Lombardo. Sgarbi: Presto saranno visionati all’interno

Come stanno i Bronzi? Che a più di 50 anni dal ritrovamento un accurato check up interno dei due guerrieri di Riace sia necessario è ormai cosa nota: è emerso lo scorso novembre in occasione del convegno internazionale promosso dal Segretariato regionale per la Calabria della Soprintendenza, e lo ha confermato lo stesso direttore del Museo archeologico nazionale, Carmelo Malacrino. Ora lo ripete il sottosegretario alla cultura, Vittorio Sgarbi, la cui risposta a un’interpellanza del senatore Marco Lombardo è occasione per fare il punto proprio nei giorni che scandiscono il 51. anniversario della scoperta dei due guerrieri, avvenuta il 16 agosto del 1972. Nessuna «criticità conservativa», dice Sgarbi, ma «ulteriori verifiche» saranno comunque eseguite. Il quesito di Lombardo è chiaro: «Notizie di stampa riportano polemiche sulla corretta identificazione dello stato di conservazione: è vero che i Bronzi andrebbero studiati nuovamente per valutare il loro stato di mantenimento? Secondo gli esperti, a 10 anni dalla ricollocazione dei Bronzi sui basamenti, sarebbe opportuno riportarli in posizione orizzontale per poterli osservare sia all’interno che all’esterno». Così risponde Sgarbi, facendo un quadro altrettanto chiaro: «Per quanto riguarda le attuali condizioni conservative ed espositive dei Bronzi, secondo quanto riportato dal direttore del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria la tutela attualmente consiste nel monitoraggio periodico dello stato conservativo delle statue attraverso ispezioni ravvicinate delle superfici esterne ed interne, queste ultime per mezzo di un endoscopio. Grazie agli impianti di cui sono dotate le sale, sono garantiti inoltre i parametri termo-igrometrici idonei alla conservazione». E ancora: «In occasione del convegno internazionale promosso dal Segretariato regionale per la Calabria della Soprintendenza, tenutosi al Museo tra il 10 e il 12 novembre 2022, tutti i principali studiosi e restauratori che nei decenni precedenti si erano occupati dei Bronzi di Riace hanno avuto l'occasione di vedere le due statue esposte nella sala e nessuno ha rappresentato criticità conservative».

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