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Reggio, Atam: il futuro passa dallo Stretto

L’analisi dei numeri, con biglietti e abbonamenti che “agganciano” una ridotta fascia della popolazione, preoccupa rispetto alle prospettive di sostenibilità dell’azienda

Il futuro della società passa dall’area integrata dello Stretto, dall’estensione dei servizi fino a Villa San Giovanni. Il passaggio delle deleghe che la Regione continua a non “concedere” alla Città Metropolitana frena la crescita e le opportunità di sviluppo di interi settori.

E il servizio di trasporto pubblico locale non è esente. L’Azienda ha bisogno di proiettare le sue attività verso lo Stretto. Una necessità non più rinviabile a cui potrebbe essere legata l’esistenza stessa di Atam. I numeri che si registrano in Azienda in termini di ticket di viaggio non sono incoraggianti. Serve un cambio di passo. Appello che arriva direttamente dai rappresentanti dei lavoratori della società di trasporto pubblico. Le rsa aziendali guardano al futuro con preoccupazione. Ma indicano alcune direttrici con cui intercettare nuovi utenti avvicinando le infrastrutture: porti e aeroporto, in un’ottica di sostenibilità ambientale che rilancia il trasporto pubblico.

I numeri non sono incoraggianti

«Il Comune ha investito molto sull’Azienda e sulla mobilità, un’attenzione che ha consentito ad Atam di superare una delle fasi più delicate. Anche l’operazione più recente con il contributo che consente di abbattere i costi degli abbonamenti attraverso le risorse del Pon Metro è utile ed apprezzatissima. Ma non basta». Passano in rassegna i dati «4 mila abbonamenti e 37 mila biglietti staccati al mese, sono insufficienti. Se rapportati ad una popolazione di 100 mila abitanti e la città nonostante il calo ne conta decisamente di più, emerge chiaramente che non si raggiunge neanche il 10% dei potenziali utenti. Numeri che non basterebbero a sostenere i costi» riconoscono i rappresentanti dei lavoratori. Ma da questi numeri occorre ripartire. «Se riuscissimo ad allargare il perimetro dei servizi fino a Villa potremmo davvero compiere un salto di qualità. Basterebbero 30 passeggeri al giorno che attraversano da Messina per raggiungere l’aeroporto. Sarebbero 50mila utenti in un anno».

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