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Reggio, il progetto di bonifica dell'ex Polveriera rimane arenato da oltre un anno

Dopo la prima fase realizzata nel 2018 l’area è ostaggio del degrado

La tela infinita di Penelope. Una trama che si tesse e si disfa subito dopo. La storia della bonifica dell’ex Polveriera è cosi. Le istituzioni creano, annodano e progettano, salvo poi restare ostaggio di chi viola le regole e impedisce che l’operazione avviata nel lontano 2018 possa compiersi. Una zona che attende da decenni una bonifica, in un costante braccio di ferro tra legalità e abusivismo. Intanto l’area continua a rimanere una bomba ambientale nonostante i progetti di riqualificazione avviati e mai ultimati. Il tutto mentre per via dei ritardi alcuni dei finanziati dalla Regione sono andati perduti. Nel silenzio. L'area della Polveriera è una ferita aperta. Cinque anni addietro quanto l'ambizioso progetto di riqualificazione mosse i suoi primi passi, sembrava che le speranze dei tanti residenti iniziassero a prendere forma e invece l'area è ostaggio di un risanamento mancato, di ordinanze adottate e mai eseguite. Lo sgombero dell’area rimasto incompiuto è fermo ormai da oltre un anno e questo impedisce l’ultimazione della bonifica con tutti i progetti di riqualificazione del quartiere. Una battaglia in cui spesso chi rispetta le regole è costretto a convivere con la puzza dei rifiuti bruciati, con le vetture rubate abbandonate, con le recinzioni sfondate.
E appena si registra una battuta d’arresto, avanza chi invece le regole continua a violarle. Si ricomincia di nuovo daccapo, nel dover affermare che l’area non è terra di nessuno, che le regole dello Stato dovrebbero valere anche nel vasto perimetro dell’ex Polveriera.

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