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Parkinson, primato italiano nella ricerca: premiata a Copenaghen l’equipe guidata da medico reggino Mario Zappia

La gioia del professore: «Anche senza grandi mezzi è possibile fare scoperte importanti»

Apre nuove frontiere sul Parkinson, sulla modalità di cura farmacologica e sulla riabilitazione motoria, il premio alla miglior ricerca medico-scientifica dell’anno assegnato all’equipe di medici e ricercatori italiani dell’università di Catania guidata da un reggino: il professor Mario Zappia, ordinario di Neurologia e direttore U.O.C. della Clinica Neurologica del Policlinico Universitario siciliano.
Copenaghen è stata l’importante vetrina internazionale che ha tenuto a battesimo un primato tutto italiano, con il premio “Best Research Article of the Year” pubblicato sulla rivista della Società “Movement Disorders” ed assegnato dalla società mondiale che si occupa di Parkinson e altre malattie similari con oltre 15.000 associati tra neurologi, medici e ricercatori.

«Il premio alla nostra ricerca collega idealmente il passato con il futuro della medicina – riconosce il prof. Zappia –; l’oggetto del nostro studio è stato infatti la levodopa, il farmaco più antico e più efficace utilizzato per curare la malattia di Parkinson, in cui abbiamo evidenziato la capacità di modificare la neuroplasticità cerebrale, un tema estremamente moderno e che apre nuovi scenari per la ricerca. Il fatto che sia la prima volta che un riconoscimento del genere venga assegnato a uno studio italiano ci riempie di orgoglio e ci spinge, insieme con tutta la comunità scientifica internazionale, a proseguire le nostre ricerche per riuscire finalmente a trovare la strada giusta per vincere il Parkinson. Oggi siamo in grado di curare bene la malattia, ma ancora non abbiamo risultati soddisfacenti per bloccare il processo neurodegenerativo e, possibilmente, annullare i danni prodotti da tale processo».

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