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Pestaggio di un detenuto a Reggio: in otto a processo, "non luogo a procedere" per sei agenti

La vicenda risale al 22 gennaio 2022, la stessa giornata della visita al carcere di Reggio dell'allora ministro della Giustizia, Marta Cartabia.

Escono dal processo sei agenti della Polizia penitenziaria accusati del pestaggio di un detenuto napoletano nelle carceri di Reggio Calabria. Il Gup di Reggio Calabria, Vincenzo Quaranta, ha disposto "non luogo a procedere" nei confronti di Alessandro Gugliotta, Carmelo Vazzana, Diego Ielo, Angelo Longo, Stefano Munafò e Antonino Biondo.

Rinviati a giudizio l'allora comandante della Polizia penitenziaria del plesso “San Pietro”, Stefano La Cava, gli agenti Fabio Morale, Domenico Angelo Cuzzola, Pietro Luigi Giordano, Placido Giordanò ed Alessandro Sgrò. A loro carico anche l'ipotesi di reato di tortura.

Rinvio a giudizio disposto anche per il medico Sandro Parisi e l'infermiere Carlo Paga, che non rispondono dell'aggressione fisica e delle violenze subite dal detenuto ma di "depistaggio" perchè secondo gli inquirenti avrebbero affermato il falso "ostacolando e sviando le indagini in ordine al pestaggio del detenuto". Gli otto imputati sfileranno in Tribunale collegiale di Reggio Calabria il 20 novembre.

La vicenda risale al 22 gennaio 2022, la stessa giornata della visita al carcere di Reggio dell'allora ministro della Giustizia, Marta Cartabia. In quella data, il detenuto Alessio Peluso si sarebbe rifiutato di rientrare in cella dopo aver beneficiato del cosiddetto “passeggio esterno”.

Secondo le indagini coordinate dal procuratore Giovanni Bombardieri e dal pm Sara Perazzan e condotte dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, la reazione degli agenti sarebbe stata molto violenta. Le accuse adesso saranno sviscerate in dibattimento.

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